Morte di Paolo Borsellino

Pagina pubblicata in data 19 luglio 2021
Aggiornata il 22 agosto 2022

Fra i miei primi ricordi di bambino ci sono proprio le immagini viste in televisione degli attenti a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino.

Certo all’epoca (avevo 12 anni), non ero in grado di capire la portata di quegli eventi drammatici e tutte le implicazioni.

Ricordo l'espressione del volto dei miei genitori nell’apprendere la notizia della morte di Paolo Borsellino. A differenza di quanto era avvenuto per Giovanni Falcone, nel loro volto potevo leggere una sorta di rassegnazione. Era come se quello che era avvenuto sapessero che doveva avvenire.

Sono passati 30 anni dalla morte di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone. Credo che su di loro sia stato scritto di tutto e di più, e non credo di poter aggiungere nulla di nuovo alle loro vicende.

Quello che penso che valga la pena che ognuno di noi condivida è ciò che questi due uomini hanno rappresentato.

Sono cresciuto con i supereroi dei fumetti, le loro storie mi hanno aiutato a crescere e a divenire la persona che sono oggi. Quando entri nell’adolescenza, ti rendi conto che nella vita di tutti i giorni i supereroi come Capitan America o l’Uomo Ragno non esistono, ma che esiste un altro genere di eroi.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino appartenevano, ed apparteranno per sempre, a questo genere di eroi. Eroi della “strada”, eroi che sono tali “semplicemente” per il fatto che fanno il loro dovere. Eroi perché credendo in alcuni valori chiari e precisi sono stati disposti a mettere in gioco la propria vita per perseguirli. Eroi perché sono come noi. Come me, come chiunque altro. Non hanno super poterti, ma un forte senso della giustizia, un forte senso del dovere.

Qualcosa che oggi manca a molti di noi. In un momento storico in cui il cambiare idea, posizione, solo per convenienza è la norma, il loro esempio è tanto raro quanto prezioso. Penso a loro quando mi trovo in una situazione che richiede di venire a compromesso con la mia coscienza, con i miei valori. Quando la “comodità” e la “convenienza” mi spingono lontano dai miei ideali.

Questo sono oggi per me Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Due uomini che mi hanno insegnato che cosa significa la “rettitudine”, che mi hanno insegnato che nella vita non si deve avere paura di compiere il proprio dovere.

Sono uno straordinario esempio di dedizione ad una causa, e quando un uomo e/o una donna, arrivano a mettere la propria vita in gioco pur di perseguire la propria causa, non si può che riconoscere la loro superiorità morale.

Dott. Francesco Russo